UNA RIVISTA FEMMINILE NELL’INGHILTERRA VITTORIANA


di Michele Strazza -

 

The Englishwoman’s Domestic Magazine fu un riuscito tentativo di editoria dedicata alle donne. Il direttore era però un uomo e la sua idea di femminilità rimase sempre strettamente connessa allo svolgimento delle attività domestiche.

 

coverNel 1852, nella Gran Bretagna vittoriana, iniziò le pubblicazioni The Englishwoman’s Domestic Magazine, una rivista mensile rivolta ad un pubblico femminile. Costava soltanto due pence e l’editore era Samuel Orchart Beeton (1830-1877), un giovane imprenditore che credeva fermamente nel potere educativo della stampa. Nel primo numero indicava, infatti, tra i suoi obiettivi principali, quello di elevare il livello intellettuale delle giovani inglesi, invitandole ad avventurarsi nella stampa, giacché la rivista avrebbe offerto loro uno spazio adatto ad ospitare e rendere note le loro riflessioni.
In seguito Beeton avrebbe pubblicato anche altre riviste femminili: The Queen (1861-1863) e The Young Englishwoman (1864-1877). Precedentemente, negli anni Cinquanta, aveva dato alle stampe due periodici dedicati al pubblico dei ragazzi: Boy’s Own Magazine e Boy’s Own Journal.
Nonostante le idee politiche repubblicane e radicali del suo editore, The Englishwoman’s Domestic Magazine era dedicato alla regina Vittoria. L’illustrazione che appariva in prima pagina era, infatti, il busto della monarca inglese, definita come “the Greatest living Englishwoman”. Dietro campeggiava un abbozzo del castello di Windsor. In basso erano rappresentate due figure classiche, forse due muse greche, con in mano un calamaio e un pennello. Sotto alla pagina erano raffigurate cinque giovani donne: una accarezzava gli animali, un’altra disegnava, tre leggevano un diario.
Cinque anni dopo il primo numero il suo editore convinse la moglie, sposata appena un anno prima, a collaborarvi. E fu proprio Isabella Mary Beeton (1836-1865), ad imprimere una accelerazione al successo della testata. Inizialmente traduceva narrativa francese, ma poi si occupò di una rubrica di cucina. I suoi articoli e, soprattutto, i consigli dispensati furono particolarmente apprezzati dalle lettrici, facendo aumentare la tiratura della rivista.

Tra il 1859 e il 1861, infatti, si susseguirono 24 supplementi di 48 pagine scritti dalla moglie, successivamente raccolti nel volume Mrs Beeton’s book of household management (1861), un vero e proprio manuale della perfetta padrona di casa che, soltanto il primo anno, vendette 60.000 copie.
Isabella morì, a soli 28 anni, nel febbraio del 1865, dopo la nascita del quarto figlio. La causa del decesso fu la “febbre puerperale”. Secondo due biografe di Isabella (Spain N. e Hughes K.) la malattia era stata trasmessa dal marito il quale aveva contratto inconsapevolmente la sifilide in una relazione prematrimoniale con una prostituta.
Nonostante il decisivo apporto della moglie, il volto ufficiale di The Englishwoman’s Domestic Magazine fu sempre quello di Samuel nel suo duplice ruolo di editore e direttore. Anche nella rubrica della corrispondenza (The Englishwoman’s Conversazione) era sempre il direttore a rispondere alle missive e a dispensare consigli.
La rivista ebbe una crescita non soltanto nella vendita, ma anche nella sua strutturazione. Nel 1860 acquisì un formato più grande e passò dalle precedenti 32 pagine alle 48, con un costo di sei pence. Nel 1865 ampliò nuovamente il formato, pur mantenendo lo stesso prezzo. Dal 1860 in poi, contemporaneamente venne proposto, sempre a sei pence, un supplemento con tavole illustrate a colori, modelli per ricami, illustrazioni di moda con modelli da ritagliare ed altro ancora. Con questi abbinamenti “la nuova serie attribuiva visibilmente un’importanza maggiore alla moda, alla confezione degli abiti e al ricamo”, mentre il prezzo stesso della rivista indicava che essa “si rivolgeva ad un pubblico di lettrici appartenenti ad una fascia di mercato superiore”.

Il ruolo centrale del direttore suggeriva che la presentazione al pubblico restava a cura di una firma maschile e a scrivere sul periodico non erano soltanto donne: “Rivista per donne non è, quindi, sinonimo di rivista scritta da donne”. Del resto, l’espressione “riviste femminili” non indicava affatto che il pubblico fosse esclusivamente femminile. Inoltre, in mancanza di dati precisi sulla sua diffusione, “non si può sapere con certezza quanti fossero, fra gli acquirenti del giornale, quelli che lo leggevano effettivamente”. Si sa, però, “che ogni copia poteva essere letta da più di una persona, o all’interno della famiglia, o perché veniva prestata ad amici o passata alla servitù”. Una cosa è sicura: quasi certamente la rivista era letta anche da uomini.
Come precisa Margaret Beetham, con “riviste femminili” si intendono “quelle che si rivolgevano a un pubblico femminile e che assumevano la femminilità come l’elemento fondante dell’identità personale delle lettrici”: «la rivista di Beeton faceva entrambe le cose, considerando la femminilità come ciò che definiva le sue lettrici e cercando di insegnare loro come fare ad essere femminili. Questo è il presupposto che trova espressione già nelle immagini della copertina. Il modo in cui, nel primo numero, Beeton illustrava i suoi obiettivi indica come la sua idea di femminilità fosse qualcosa di strettamente connesso allo svolgimento delle attività domestiche; in pratica l’editore si presentava come “un amico”, esortando le donne a rendere sereno il loro ambiente familiare. Le definizioni che la rivista offriva del concetto di femminilità non furono mai, in effetti, così piane e lineari, ma in ogni caso facevano della femminilità l’elemento centrale del progetto della rivista e dell’identità delle lettrici».
Una rubrica centrale del periodico era costituita dalla piccola posta, The Englishwoman’s Conversazione, curata dal direttore. Si trattava di uno spazio dedicato alle lettrici che, insieme ai concorsi di scrittura, davano voce alle donne inglesi delle “middle classes”. In essa Samuel Beeton non si limitava a scrivere le sole risposte, ma riportava interi brani delle lettere, offrendo uno spaccato del modo di pensare delle inglesi del tempo.

La presenza, nel periodico, della pubblicità di diversi prodotti ci introduce, infine, ad un discorso estremamente interessante, quello della considerazione della lettrice anche come “consumatrice”, e questo non soltanto perché acquistava la rivista. Del resto, come già esposto, non sempre lettrici e acquirenti coincidevano. Scrive, a tal proposito, sempre Margaret Beetham: «Non solo infatti quasi sicuramente una stessa copia veniva letta da più persone, ma è anche probabile che, dato lo status legale della donna sposata, che le impediva di avere proprietà o diritti nella sfera economica, in alcune famiglie fosse l’uomo ad acquistare la rivista o a versare alla biblioteca la quota per consentire alla moglie di accedere alla lettura. Nonostante ciò, la lettrice è chiaramente concepita dalla rivista come una consumatrice nel senso economico del termine, come potenziale acquirente non solo della rivista stessa, ma anche degli altri prodotti che vi venivano descritti o pubblicizzati. L’acquisto della rivista trascinava la lettrice in un mondo di beni di consumo, conferendole l’identità di consumatrice. Ciò corrispondeva all’ideologia delle sfere separate: l’uomo avrebbe dovuto svolgere il ruolo di produttore e percettore di reddito, mentre la donna non avrebbe preso parte all’attività produttiva ma, invece, avrebbe assunto su di sé la responsabilità della sfera domestica e dei relativi consumi. L’identità di responsabile dei consumi per la casa e la famiglia conferiva alla donna un notevole grado di responsabilità e di potere, non solo in ambito strettamente domestico ma anche in una sfera economica e sociale più ampia».
Dopo la morte della moglie, Samuel Beeton andò incontro al fallimento. Fu quindi costretto a vendere tutti i titoli del suo vasto impero editoriale ai suoi rivali Ward, Lock e Tyler i quali continuarono la pubblicazione di The Englishwoman’s Domestic Magazine, lasciandone a lui la direzione. Mantenne quest’incarico fino alla morte, nel 1877. Fu sepolto accanto all’adorata moglie Isabella nel cimitero di West Norwood .

Per saperne di più
Beetham M., “Un genere editoriale e il suo pubblico nell’Inghilterra vittoriana: la svolta dello «Englishwoman’s Domestic Magazine»”, in Franchini S.-Soldani S. (a cura di), Donne e giornalismo. Percorsi e presenze di una storia di genere, Milano, Franco Angeli, 2004.
Freeman S., Sam and Isabella. The story of Mrs. Beeton, London, Gollanz, 1977.
Hughes K., The short life and long times of Mrs. Beeton, London, Collins, 2006.
Spain N., Mrs. Beeton and her husband, London, Collins, 1948.
The Englishwoman’s Domestic Magazine, 1852, n. 1.