Senti che Storie…
Folle, masse e piazze
«Non c’è modo di sloggiare l’ottuso dalla sua ottusità […] L’ottuso lo è a vita e senza respiro. Per questo diceva Anatole France che un imbecille è più funesto d’un malvagio: perché il malvagio qualche volta si riposa, l’imbecille mai».
Ortega y Gasset, La ribellione delle masse, 1930
«Massa è tutto ciò che non valuta sé stesso − né in bene né in male − mediante ragioni speciali, ma che si sente “come tutto il mondo”, e tuttavia non se ne angustia, anzi si sente a suo agio nel riconoscersi identico agli altri».
José Ortega y Gasset, La ribellione delle masse, 1930
«Il vero boia è la massa. […] La condanna capitale che, inflitta in nome del diritto, suona astratta e irreale, diventa vera quando è eseguita dinnanzi alla moltitudine».
Elias Canetti, Massa e potere, 1960
«La massa aperta è la vera massa, la massa che si abbandona liberamente al suo naturale bisogno di crescita. Essa obbedisce solo alle leggi della moltiplicazione e dell’aggregazione, e si disintegra non appena smette di crescere».
Elias Canetti, Massa e potere, 1960
«Se deve scegliere chi deve essere crocifisso, la folla salverà sempre i Barabba».
Jean Cocteau, Il Gallo e l’Arlecchino, 1918
Poiché riguardo al vero o al falso la massa non conosce dubbi ed è però consapevole della propria grande forza, essa è al tempo stesso intollerante e pronta a credere all’autorità.
Sigmund Freud, Psicologia delle masse e analisi dell’Io, 1921
«L’individuo in massa acquista, per il solo fatto del numero, un sentimento di potenza invincibile. Ciò gli permette di cedere a istinti che, se fosse rimasto solo, avrebbe necessariamente tenuto a freno. Vi cederà tanto più volentieri in quanto – essendo la massa anonima e dunque irresponsabile – il senso di responsabilità, che raffrena sempre gli individui, scompare del tutto».
Gustave Le Bon, Psicologia delle folle, 1895
«Sono contro l’ingiustizia inflitta a ogni singolo uomo, ma quando ogni singolo uomo si unisce e diventa massa, che puzza e che urla cose sciocche, a volte ho la sensazione che la bomba atomica sia stata l’invenzione più grande».
Charles Bukowski, Il sole bacia i belli, interviste, 1963-1993