Senti che Storie…

Collana Einaudiana (Luigi)

«Non le lotte o le discussioni devono impaurire, ma la concordia ignava e l’unanimità dei consensi».
Corriere della Sera, 22 agosto 1948

«La libertà economica è la condizione necessaria della libertà politica. […] Vi sono due estremi nei quali sembra difficile concepire l’esercizio effettivo, pratico della libertà: all’un estremo tutta la ricchezza essendo posseduta da un solo colossale monopolista privato; ed all’altro estremo dalla collettività. I due estremi si chiamano comunemente monopolismo e collettivismo: ed amendue sono fatali alla libertà».
Corriere della Sera, 13 aprile 1948

«Migliaia, milioni di individui lavorano, producono e risparmiano nonostante tutto quello che noi possiamo inventare per molestarli, incepparli, scoraggiarli. E’ la vocazione naturale che li spinge, non soltanto la sete di denaro. Il gusto, l’orgoglio di vedere la propria azienda prosperare, acquistare credito, ispirare fiducia a clientele sempre più vaste, ampliare gli impianti, abbellire le sedi, costituiscono una molla di progresso altrettanto potente che il guadagno».
Dedica all’impresa dei Fratelli Guerrino, 15 settembre 1960

«Caro-viveri è una parola con cui si vuol dire che per ottenere un chilogrammo di carne, una dozzina d’uova, una testa di insalata bisogna dare più moneta, il doppio o il triplo di moneta di prima. In che modo il “capitalismo” può essere ritenuto responsabile di questo fatto? Se lo fosse, esso dovrebbe sempre accompagnarsi al caro-viveri. Una causa – capitalismo – che un po’ produce il suo effetto, caro-viveri, ed un po’ produce il suo contrario e cioè il basso-viveri, non è , non può logicamente considerarsi la vera causa di quel tale effetto».
Corriere della Sera, 28 luglio 1919