Senti che Storie…

Onomastica bellicista

«Passa un’autocolonna di artiglieria.
Sul primo pezzo: “Verso la Gloria”.
Sul secondo: “Sempre e Ovunque”.
E così di seguito: “Ruggo, Rombo, Rompo”, “Difendo la Patria”, “Indomabile”, eccetera.
La rettorica si è sfogata. Sull’ultimo pezzo hanno scritto soltanto: “Ginetta”».
Ennio Flaiano, Aethiopia, appunti per una canzonetta, 1936

Paralyser le bourgeois

«Io penso che solo nella compattezza e nella decisione le grandi masse popolari possono trovare il coraggio e la forza, anche materiale, per paralizzare tutto il sistema difensivo borghese per quanto forte e moderno esso sia e determinare così il corso di una nuova storia politica e sociale».
Luigi Longo, Tra rivoluzione  e reazione: ricordi e riflessioni sui primi anni di vita del PCI, 1972

Appunti di un misogino

«La falsità è un sesto sentimento del quale la natura ha arricchito la donna.— […] Alcuni uomini hanno intrapreso lunghi viaggi alla ricerca della donna fedele. Questi avventurieri, come i navigatori che hanno tentato il passaggio del polo, non hanno trovato ciò che essi cercavano, o si sono perduti cercandolo. — La fedeltà delle donne, è stata per tutti quelli che hanno creduto di trovarla, come il dorso della balena ai marinari naufragati sull’oceano. Essi sbagliano la superficie di una balena per uno scoglio, vi salgono su, e quando vi si sono acquartierati ed hanno acceso il fuoco di bivacco, la balena si muove e tutti inabissa».
Carlo Collodi, Appunti di un misantropo. La donna, “Lo Scaramuccia”, 28 febbraio 1854

Confessioni di un gaudente

«Io, sono quel che si chiama un gaudente, un giovane di buona famiglia, che aveva l’intelligenza e l’ha sprecata a dire spiritosaggini, che aveva buona salute e l’ha perduta a far baldorie, che valeva qualcosa, forse, ma che si è disperso senza concludere nulla. Mi restano un patrimonio abbastanza considerevole, una certa pratica della vita, una quasi completa mancanza di pregiudizi, un grande disprezzo degli uomini, comprese le donne, un sentimento profondissimo dell’inutilità delle mie azioni, e una grande tolleranza per la furfanteria universale».
Guy de Maupassant, Yvette (descrizione del personaggio di Jean de Servigny), 1884