Senti che Storie…

Bobbio su leninismo, Berlinguer e PCI.

«Quando Berlinguer dice che il suo partito è rimasto “comunista” dice la verità. Anche il compromesso storico, come scelta che esclude l’alternanza, è una risposta che s’inquadra nella loro logica. Il problema dei partiti comunisti non è mai stata l’alternanza, ma la conquista del potere. I partiti comunisti sono nati per la conquista del potere, non per l’alternanza di governo. E questo è leninismo […]; per questo credo che il Pci sia ancora leninista come dice di essere […]. Anche se ne parlano ogni momento è un fatto che il pluralismo del regime democratico, le sue regole, quelli che sono i principi elementari di una società democratica sono estranei alla loro storia e alla loro mentalità».
Norberto Bobbio, intervistato da Luciano Vasconi su “Mondoperaio”, Le radici della crisi italiana, aprile 1972

La Germania migliore

«A comporre una vasta “area di simpatia” per la DDR non c’erano solo attivisti del PCI e intellettuali “organici”, bensì anche una trafila di artisti, docenti universitari, illustri germanisti e personalità del mondo politico e culturale italiano di orientamento non necessariamente comunista, democratici e socialisti liberali, che proprio in virtù dell’antifascismo si prestarono a recepire e avvalorare la propaganda di Stato della DDR, mirante a legittimare il regime all’estero».
Gianluca Falanga, Spie dall’Est. L’Italia nelle carte segrete della Statsi, 2014

I dubbi di Stalin

Nel 1944 Stalin dichiarò al ministro polacco Stanisław Mikołajczyk che “imporre il comunismo alla Germania è tanto difficile quanto tentare di sellare una vacca”.
Citato da François Fejto, La fine delle democrazie popolari, 1998

Diplomazia e chiarimenti

«L’arte del chiarimento, come l’arte delle trattative diplomatiche, consiste spesso solo nell’arte di cambiare di posto alle difficoltà. Si direbbe che certe cose contengano una irriducibile riserva di incomprensione che le combinazioni dell’umana intelligenza non sono in grado né di rimuovere né di smussare, ma solo di distribuire in modo diverso, talvolta lasciando tutto in penombra, talaltra illuminando alcuni punti a scapito di altri che sprofondano in una oscurità più profonda di prima».
A Cournot, Essai sur les fondements de nos connaissances, 1851