PLAUTILLA NELLI, MONACA PITTRICE DEL XVI SECOLO
di Michele Strazza –
Prima pittrice fiorentina di cui si conservano le opere, fu monaca domenicana e artista autodidatta. Attiva nel convento di Santa Caterina, dipinse soggetti sacri come l’Ultima Cena e la Pentecoste, fondando una bottega tutta al femminile. Le sue opere, riscoperte e restaurate, sono oggi custodite al Museo di San Marco.
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Considerata la prima pittrice fiorentina di cui si conservano le opere, al secolo Polissena (o Pulissena) Margherita de ’Nelli, appartenente alla famiglia dei Nelli, venne battezzata a Firenze il 29 gennaio 1524.
Dopo la morte della madre, forse a causa della peste, nel 1530 e il secondo matrimonio del padre, il merciaio Piero di Luca Nelli, entrò adolescente nel Convento domenicano fiorentino di Santa Caterina in Cafaggio, in Piazza San Marco, dove prese i voti nel dicembre del 1538, ad appena 14 anni, con il nome di suor Plautilla. Nello stesso convento vi era anche sua sorella Costanza Romola, con il nome di Suor Petronilla, che le fu sempre accanto.
E proprio in convento inizia la sua attività pittorica della quale è Giorgio Vasari a darci notizie, precisando che avrebbe imparato a dipingere autonomamente, attraverso l’imitazione di altre opere. Così, infatti, annota: «Suor Plautilla, monaca, et oggi priora […] la quale cominciando a poco a poco a disegnare et ad imitar coi colori quadri e pitture di maestri eccellenti… ha fatto maravigliare gl’artefici».
Pur non potendo seguire l’evoluzione dell’arte pittorica italiana, sicuramente Plautilla ebbe modo di conoscere le opere di quegli artisti che avevano ricevuto all’epoca committenze dall’ordine domenicano, come Fra’ Bartolomeo, Mariotto Albertinelli, Lorenzo di Credi e Giovanni Antonio Sogliani, facenti parte della cd. “Scuola di San Marco”.
La sua produzione artistica si rivolge, naturalmente, a soggetti di natura sacra. Riguardo i suoi dipinti, sempre il Vasari stigmatizza la sua mancata conoscenza del corpo umano maschile, nonché i tratti femminei dei santi raffigurati, come i volti degli Apostoli dell’Ultima Cena, dipinta per il suo convento.
A conferma, così scriveva, alla metà dell’800, padre Vincenzo Fortunato Marchese, un altro domenicano di San Marco: «È tradizione che Suor Plautilla, volendo studiare il nudo per la figura del Cristo, si giovasse di quello di una monaca defunta, e le altre suore celiando fossero solite dire, che la Nelli in luogo di Cristi faceva Criste».
A onor del vero, tale giudizio tradizionale di una pittura “femminea” è stato smentito da studi più recenti, a cominciare da quello di Giovanna Pierattini che, nel suo Suor Plautilla Nelli. Pittrice domenicana (1938), contestava il Marchese rispetto alla mancanza di rapporti della Nelli col mondo esterno, precisando che fino agli anni Settanta del 1500 la clausura non era ancora stretta come sarebbe diventata in seguito.
Purtroppo, molte delle sue tele, dipinte in gran parte per il proprio convento di Santa Caterina, oggi risultano distrutte. Altre furono collocate in diversi altri luoghi.
Tra le altre opere a lei attribuite con un certo grado di attendibilità figurano il Compianto sul Cristo morto proveniente dalla chiesa del convento di Santa Caterina, oggi collocato al Museo nazionale di San Marco a Firenze, nonché la già citata Ultima Cena, dipinta per il refettorio sempre del proprio convento di Santa Caterina, ora collocato nel refettorio del monastero fiorentino di Santa Maria Novella.
L’opera, firmata con la dicitura «S. Plautilla. Orate pro pictora» appare estremamente suggestiva con i suoi sette metri e due personaggi dipinti a grandezza naturale, considerata l’unica Ultima Cena dipinta da una donna.
Altro suo lavoro rilevante è sicuramente la Pentecoste nella Chiesa di San Domenico a Perugia, firmata direttamente con la dicitura «S. Plautilla faciebat». In essa la Madonna, insieme alle pie donne, assume una collocazione centrale, mentre gli Apostoli sono collocati ai margini della scena sacra.
Il dipinto venne realizzato per l’altare dedicato al giurista perugino Guglielmo Pontani, probabilmente poco dopo la sua morte nel 1555.
Gli è stata anche attribuita l’immagine di Santa Caterina de ’Ricci (1522-1590), mistica del Convento domenicano di San Vincenzo Ferrer a Prato, non ancora canonizzata al tempo in cui venne ritratta nelle sembianze di Caterina da Siena.
Il Vasari ricorda anche «una grande tavola», fino a oggi non rintracciata, una Sacra Conversazione, che Plautilla fece per il convento di S. Lucia a Pistoia.
Un’altra singolarità di questa monaca pittrice è che riuscì addirittura a costituire una vera e propria bottega artistica all’interno del convento. In essa, non solo le consorelle si dedicavano a dipingere, ma vendevano anche le proprie produzioni alle famiglie fiorentine più importanti, contribuendo al sostentamento dell’istituzione religiosa. Lo stesso Vasari, infatti, ricorda che furono numerosi i dipinti «realizzati per le case dei gentiluomini».
Dalla bottega uscivano, dunque, non solo piccole opere e miniature a tema sacro, ma anche tavole di grande formato e pale d’altare, nonché sculture in legno e arredi ricamati per chiese e residenze private.
Morì nel proprio convento, di cui fu eletta priora per ben tre volte, nel maggio del 1588.
Nel 2017 gli venne dedicata una mostra presso la Galleria degli Uffizi, a Firenze, dal titolo Plautilla Nelli. Arte e devozione in convento sulle orme di Savonarola.
Oggi il Museo di San Marco vanta la più importante collezione delle sue opere pittoriche. Dopo il restauro finanziato da AWA (Advancing Women Artists), fondata da Jane Fortune, storica dell’arte, giornalista e filantropa statunitense, nel 2023 sono state trasferite nel vestibolo del Refettorio grande, tre lunette dal Museo del Cenacolo di Andrea del Sarto: la Crocifissione, La Vergine consegna il rosario a San Domenico e Santa Caterina riceve la visione di Cristo, riferito all’episodio delle stimmate della santa.
Per saperne di più
Fortune J., Invisible Women: Forgotten Artists of Florence, Firenze, The Florentine Press, 2009.
Marchese V.F., Memorie dei più insigni pittori, scultori e architetti domenicani, Firenze, Parenti, 1845.
Muzzi A., Suor Plautilla Nelli, in Padovani S. (a cura di), “L’età di Savonarola. Fra Bartolomeo e la scuola di San Marco”, Catalogo della mostra, Firenze-Venezia, Marsilio Ed., 1996.
Muzzi A., NELLI, Pulissena (Polissena) Margherita, in “Dizionario Biografico degli Italiani”, vol. 78, Roma, Istituto della Enciclopedia italiana,2013.
Navarro F. (a cura di), Orate pro pictora: nuove opere restaurate di Suor Plautilla Nelli, la prima donna pittrice di Firenze, Prato, B’Gruppo, 2009.
Navarro F. (a cura di), Plautilla Nelli: arte e devozione sulle orme di Savonarola (art and devotion in Savonarolaʼs footsteps), Livorno, Sillabe, 2017.
Nelson J.K. (a cura di), Plautilla Nelli (1524-1588): the painter-prioress of Renaissance Florence, Firenze, SUF, 2008.
Pierattini G., Suor Plautilla Nelli. Pittrice domenicana, Firenze, 1938.
Vasari G., Le vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architettori (1550 e 1568), a cura di R. Bettarini R. – Barocchi P., IV, Firenze, Giunti, 1976.

