In libreria: Storia africana
Nonostante l’Africa abbia un passato ricchissimo – è la culla dell’umanità, ha visto fiorire antiche civiltà sulle rive dei fiumi o all’ombra delle montagne, imperi medievali guidati da re mitici e regine leggendarie, vivaci luoghi di cultura e di commercio –, per troppo tempo la sua storia è stata dominata dalle narrazioni occidentali di schiavitù, colonialismo e imperialismo, se non semplicemente ignorata. In questo libro appassionante Zeinab Badawi, giornalista e divulgatrice di origini sudanesi, racconta la storia della più antica terra abitata del mondo dalle origini della nostra specie fino all’euforia delle indipendenze, e lo fa da una prospettiva ancora poco esplorata: quella degli africani. Attraverso un viaggio in più di trenta Paesi del continente, ascoltando le voci di studiosi, storici, antropologi, archeologi e testimoni diretti e indiretti degli eventi, e senza nascondere le proprie più intime emozioni, Badawi porta alla luce storie sepolte da tutto il continente e restituisce all’Africa il posto che le spetta nella nostra storia globale: un posto che merita più attenzione e rispetto di quanto abbia ricevuto finora.
Zeinab Badawi, Storia africana dell’Africa: dall’alba dell’umanità all’indipendenza – Rizzoli, Milano 2024, pp. 468, euro 25,00
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Amedeo Osti Guerrazzi, L’ultima guerra del fascismo: storia della Repubblica sociale italiana – Carocci Editore, Roma 2024, pp. 276, euro 22,00
L’ultima incarnazione del fascismo è stata sicuramente la più violenta e la più sanguinosa. La guerra, iniziata con lo scopo di “mantenere fede” all’alleanza con i tedeschi e di riscattare “l’onore” perduto con l’armistizio dell’8 settembre 1943, si trasformò in uno scontro violentissimo contro i nemici interni, cioè i partigiani, gli antifascisti, gli ebrei e chiunque non aderisse e combattesse per la Repubblica. Il libro ripercorre le vicende della fase finale del fascismo, allargando l’analisi ai suoi nemici, interni ed esterni, e ai suoi alleati tedeschi, con particolare attenzione alle vicende militari di quella che fu, soprattutto, una feroce guerra civile.
Angelo Panebianco, Principati e repubbliche: azioni individuali e forme di governo – il Mulino, Bologna 2024, pp. 760, euro 48,00
È possibile studiare le forme di governo che si sono succedute nella storia umana senza limitarsi a un’erudita descrizione di regole e istituzioni e senza presumere che a contare, a dare vita a quelle forme di governo, siano soltanto principi, re, imperatori, condottieri, capi-partito? Cosa collega l’agire delle persone comuni alla nascita e all’evoluzione delle forme di governo che nella storia si sono succedute innumerevoli? Utilizzando fonti archeologiche, antropologiche e storiografiche e rileggendole alla luce di uno schema interpretativo che considera le forme di governo come il prodotto di una pluralità di azioni umane, il libro tratta di stati arcaici, di imperi e di repubbliche (antiche, medievali, rinascimentali) nonché di quelle loro dirette filiazioni che sono i dispotismi e le democrazie contemporanee. Studiare le forme di governo mostra quanto sia grande la capacità degli esseri umani di dare vita a modi di organizzazione della vita sociale complessi e differenziati. E mostra che se le élite e, talvolta, certi leader dotati di particolari qualità, hanno un potere condizionante nella formazione e nella evoluzione di stati e regimi politici, coloro che delle élite non fanno parte non sono mai semplici comparse.
Luigi Guarnieri, Le navi perdute del capitano Franklin – Einaudi, Torino 2024, pp. 328, euro 21,00
All’inizio di agosto del 1845 le due poderose bombarde HMS Erebus e Terror imboccano il canale di Lancaster, nell’arcipelago artico, sotto il comando dell’anziano Sir John Franklin, incaricato di scoprire finalmente il passaggio a nord-ovest. Ma sulla faraonica spedizione e sui suoi centoventinove uomini calano subito il buio della notte polare, il silenzio sconfinato dei ghiacci. In Inghilterra ci si comincia a chiedere: che fine avranno mai fatto? Luigi Guarnieri ricostruisce l’intera, stupefacente epopea della Franklin Search, narrando centocinquant’anni di rocambolesche spedizioni di ricerca in una terra ostile, abitata da enigmatiche tribù di Inuit, e le gesta sovrumane di ufficiali intrepidi e megalomani, devoti e bevitori, coraggiosi al limite della follia, tutti mossi dalla smisurata ambizione di conquistare l’estremo Nord e di ritrovare il capitano Franklin e i suoi uomini.
Francesca Ghedini, Elena e le altre: donne, religioni e politica alla corte di Costantino – Carocci Editore, Roma 2024, pp. 224, euro 27,00
Molte furono le donne che incrociarono la vita di Costantino, colui che scalò tutti i gradini del potere e riunì nelle sue mani il controllo dell’Impero romano. L’unica a raggiungere le stanze del potere e a essere colmata di onori dall’imperatore fu la madre, Elena, ma anche la moglie, la concubina, la matrigna, le sorellastre e le figlie ebbero un ruolo nel suo gioco politico. Ma chi erano queste donne? Il volume cerca di ricostruirne la vita e la personalità sulla base di tutte le fonti disponibili: letterarie, iconografiche, epigrafiche e numismatiche.
Santo Mazzarino, L’impero romano – Laterza, Roma-Bari 2024, pp. 768, euro 35,00
Le drammatiche vicende del potere imperiale ci parlano di uomini e donne senza nome ma anche di coloro che vivevano nei centri del potere, i senatori, i cavalieri, i rappresentanti delle élites locali. E naturalmente dei grandi protagonisti che di rado morivano nel loro letto, gli imperatori: in questo libro restano indimenticabili i ritratti di Augusto, che da ragazzo giocò da maestro la partita dell’ultima guerra civile e morì chiedendo ai presenti se aveva recitato bene la commedia della vita; di Nerone, il despota amato dal popolo per la sua politica monetaria ‘democratica’; di Callisto, lo schiavo banchiere che divenne vescovo della comunità cristiana di Roma; di Massimino il Trace, il semibarbaro sfortunato difensore della patria romana; di Diocleziano, il sovrano utopista che inventò affascinanti e imponenti ingegnerie per il futuro di Roma; di Costantino, il rivoluzionario che fece trionfare la Chiesa cattolica e costruì una società ‘piramidale’; di Giuliano, che volle ripristinare la gloria degli antichi dèi e morì combattendo contro i Persiani. I collanti di tante storie plurali e singolari sono alcune linee generali che intessono il racconto, in primo luogo la documentazione monetaria come chiave per intendere gli orientamenti sociali dei sovrani e la storia del cristianesimo come trama stabile della storia generale. Una leggenda molto vera vuole che Mazzarino ‘sapesse tutto’, perché non gli sfuggiva nessun documento, nessuna testimonianza antica, nessun angolo della storiografia moderna. Spesso la vasta erudizione produce studiosi chiusi nelle loro biblioteche, incapaci di trasferire nella vita le pagine dei libri. Per Mazzarino valeva il contrario: la sua straripante cultura era la chiave per far vibrare le anime morte.
Maurizio Bettini, Per un punto Orfeo perse la cappa: dieci lezioni di antropologia del mondo antico – il Mulino, Bologna 2024, pp. 272, euro 20,00
Per un punto Martin perse la cappa. Così suona il detto popolare che indica coloro che, per un nonnulla, falliscono in un’impresa importante. Come il monaco Martino perse la cappa, che lo avrebbe promosso a canonico, perché aveva dimenticato di mettere un punto nel testo che stava scrivendo, allo stesso modo Orfeo, per un fuggevole sguardo rivolto a Euridice uscendo dall’Ade, la perse per sempre. Perché Orfeo si voltò a un passo dal portare a compimento la sua impresa? L’antropologia del mondo antico ci spiega il significato del fallimento di Orfeo, come di tanti altri aspetti della classicità che ci appaiono bizzarrie, ma che grazie al loro contesto di riferimento illuminano i meandri di una cultura e di una struttura sociale lontane dalla nostra. Questo libro è un percorso in dieci lezioni che vanno dal ruolo del silenzio al valore vincolante degli incantamenti e della magia, dalla giustizia popolare alla fluida identità delle divinità e alla biologia selvaggia. Per rispondere alle domande poste dai testi e dalle tradizioni classiche senza pregiudizi, uscendo dai nostri quadri mentali.
André Vauchez, Caterina da Siena: una mistica trasgressiva – Laterza, Roma-Bari, pp. 232, euro 18,00
Nel racconto del grande storico André Vauchez, la straordinaria modernità di Caterina da Siena. In rottura con la famiglia e con tutti gli affetti ‘carnali’, pur convinta sostenitrice della superiorità della vita contemplativa nei confronti della vita attiva, Caterina ha mantenuto fino alla fine la sua condizione di penitente che viveva in modo autonomo in mezzo al mondo, sempre in movimento, per poter essere più libera ed efficace nella sua azione a favore della Chiesa e della sua riforma. Favorita da una crisi profonda delle istituzioni e dei poteri del suo tempo, la sua azione innovativa, insieme a quella di altre donne coeve, ha inaugurato una nuova stagione nella storia dell’Occidente, aprendo la strada a un ‘cattolicesimo al femminile’.
Luigi Malnati, Valerio Massimo Manfredi, Prima di Roma: storia dell’Italia da Enea ad Annibale – Mondadori, Milano 2024, pp. 264, euro 19,00
Scrivere una storia d’Italia prima che Cesare passasse il Rubicone e Augusto realizzasse la pax romana può sembrare un’impresa azzardata. Fino alla battaglia di Sentino e alla vittoria su Pirro, infatti, Roma non aveva ancora un ruolo predominante nel Mediterraneo e la ricostruzione di una storia della nostra penisola è stata tentata solo raramente. In realtà, molto ci sarebbe da dire su questi secoli poco esplorati, ricchi di testimonianze che riecheggiano ancora oggi. Dalle leggende su Enea e Diomede, che riportano ai secoli attorno al Mille a.C., alle imprese dell’etrusco Tarconte o a Servio Tullio, il sesto re di Roma, alle gesta di personaggi storici come Furio Camillo, Dionigi il Grande di Siracusa o Annibale, protagonista dell’ultimo disperato tentativo di fermare l’avanzata romana. È in questa cornice che prendono vita le vicende dei popoli italici e delle loro imprese mediterranee, che suggeriscono come la storia del nostro paese sia tanto complessa quanto interconnessa. Valerio Massimo Manfredi e Luigi Malnati tornano a raccontare insieme la Storia in una nuova veste, con un approccio sia da storici dell’antichità che da scrupolosi archeologi. Un viaggio alla scoperta della nostra penisola prima del dominio romano, un racconto che fa luce su un’epoca ancora poco indagata, che rivela come l’idea di unitarietà geografica sia in realtà molto più antica di quanto pensassimo.