JOHN PAUL JONES, IL PADRE DELLA MARINA DEGLI STATI UNITI

di Mario Veronesi -

John Paul, più noto come John Paul Jones, è considerato il padre della Marina militare americana. Le sue azioni nelle acque inglesi durante la rivoluzione gli valsero una profonda ammirazione popolare tutt’ora molto diffusa negli Stati Uniti.

La Marina degli Stati Uniti ebbe un certo numero di eroi nella guerra d’indipendenza. Capitani come John Barry (1745-1803) e Nicholas Biddle (1750-1778) si sono distinti in numerose occasioni, ma la fama di John Paul Jones ha oscurato il ricordo delle loro gesta, soprattutto grazie al coraggio, all’aggressività dimostrata come comandante e alla professionalità nel servizio.
Le colonie americane all’inizio della guerra aveva uomini pronti e disposti a portare la guerra agli inglesi in mare. Quello che mancava erano le risorse e l’organizzazione necessarie per sfidare la più potente marina del mondo. I corsari americani nel 1778 causarono agli inglesi la perdita di 733 navi. Alla fine del conflitto le perdite inglesi raggiunsero le 2.000 navi, 12.000 marinai catturati e un danno economico superiore a 18 milioni di sterline.

John Paul Jones, ritratto da Charles Wilson Peale, circa 1781

John Paul Jones, ritratto da Charles Wilson Peale, circa 1781

Jones nacque John Paul (il nome Jones lo adottò in ricordo del fratello) nella casa di famiglia sulla costa sudorientale della Scozia. Per molti anni viaggiò a bordo di diverse navi inglesi, mercantili e schiaviste, nel 1764 era terzo ufficiale sul King George e nel 1766 primo ufficiale sul Two Friends. Intenzionato a sostenere gli affari intrapresi dal fratello a Fredericksburg, si prestò a raggiungerlo, ma quando John giunse in America, William Paul era morto ed egli decise in sua memoria di aggiungersi il cognome Jones. Nel Nuovo Mondo, frequentando le amicizie del defunto fratello iniziò ad avvicinarsi attivamente all’indipendenza statunitense. La notizie in merito alle sue vicende personali nei primi anni del suo coinvolgimento nella Marina americana non sono chiare e pertanto non si sa se questa adesione fosse dovuta più al suo spirito rivoluzionario o ai suoi nuovi interessi commerciali. Quello che sappiamo con certezza è che Jones lasciò le terre del fratello per raggiungere Filadelfia e aderire come volontario al servizio nella nuova Continental Navy, precursore dell’attuale United States Navy.
Il Congresso aveva recentemente deliberato la costruzione di tredici fregate per la Marina statunitense, una delle quali passò al comando di Jones. Se non fosse stato per Richard Henry Lee (1732-1794) che conosceva le sue abilità sul mare, Jones sarebbe rimasto uno dei tanti volontari sconosciuti. Con l’aiuto di alcuni membri influenti del Congresso, Jones venne nominato nel dicembre del 1775 primo luogotenente dell’Alfred, fregata di 24 cannoni e 300 uomini d’equipaggio. Fu a bordo di questo vascello che a Jones venne assegnato il grado di primo tenente della Marina Continentale (prima nomina in assoluto), ed ebbe l’onore di issare la prima bandiera degli Stati Uniti su una nave americana (Jones issò la Grand Union Flag, considerata la prima bandiera degli Stati Uniti, costituita da 13 strisce bianche e rosse con il British Union Flag del tempo).

Caricatura inglese dedicata al "pirata" Paul Jones

Caricatura inglese dedicata al “pirata” Paul Jones

La nascita ufficiale della Marina degli Stati Uniti avvenne il 30 ottobre 1775, quando il Congresso votò per un aumento delle forze navali per contribuire a difendere le Colonie Unite. Poco tempo dopo il Congresso autorizzò la formazione di un corpo di marines. L’United States Marine Corps, affonda le sue radici in una data, il 10 novembre 1775, quando il Congresso chiese ai marines di servire con la nascente Marina.
Durante un viaggio di sei settimane, Jones catturò sedici barche inglesi e inflisse danni significativi alle coste della Nuova Scozia. Il successivo comando di Jones fu ancora una volta per volontà del commodoro Hopkins, che predispose un piano per liberare le centinaia di prigionieri americani forzati a lavorare nelle miniere di carbone nella Nuova Scozia. Il 1° novembre 1776 Jones riprese il comando dell’Alfred per portare a termine questa missione. Nonostante le condizioni rigide di quell’inverno impedissero la liberazione dei prigionieri, la missione portò alla cattura del vascello inglese Mellish, che trasportava vestiti invernali e provviste destinate alle truppe del generale John Burgoyne (1722-1792) in Canada.
Il 6 febbraio 1778, la Francia siglò un trattato d’alleanza con gli Stati Uniti, riconoscendo formalmente l’indipendenza della nuova repubblica americana. Il 14 giugno 1777 (lo stesso giorno nel quale venne adottata la nuova bandiera statunitense a stelle e strisce), Jones ricevette il comando del Ranger. Otto giorni più tardi, il capitano Jones entrava nelle acque francesi ottenendo il saluto della flotta francese con nove colpi di cannone sparati dalla nave ammiraglia.
Dopo alcuni piccoli successi contro navi mercantili inglesi nel Mare d’Irlanda, il 17 aprile 1778 Jones persuase la sua ciurma a portare un assalto a Whitehaven, villaggio dal quale era iniziata la sua carriera marittima. Venti contrari fecero abbandonare a Jones l’impresa e il Ranger si spostò alla volta dell’Irlanda, causando altri problemi alle imbarcazioni inglesi durante il viaggio.

La battaglia Flamborough Head, dipinto di Thomas Mitchell (1735-1790)

La battaglia Flamborough Head, dipinto di Thomas Mitchell (1735-1790)

Nel 1779 il capitano Jones ottenne il comando del Bonhomme Richard (mercantile della Compagnia francese delle Indie Orientali varato con il nome di Duc de Duras), una fregata da 42 cannoni, ricostruita e riadattata e concessa all’America dal magnate francese, Jacques-Donatien Le Ray (1726-1803).
Divenuto ormai famoso per le sue scorrerie, Jones divenne oggetto delle attenzioni della Royal Navy, che inviò molte navi da guerra nei mari irlandesi per la sua cattura. Ma Jones continuò il suo viaggio raggiungendo prima la Scozia e poi il Mare del Nord, contribuendo a creare ulteriore panico lungo le coste inglesi. Il 23 settembre 1779, Jones intercettò lungo le coste di Flamborough Head, nello Yorkshire orientale, la flotta mercantile inglese del Baltico scortata dalle navi britanniche HMS Serapis da 50 cannoni e Countess of Scarborough da 22 cannoni, che si posizionarono tra il convoglio e la squadra di Jones, permettendo ai mercantili di fuggire in tutta sicurezza. Ciò che seguì fu una delle più celebri azioni navali della guerra d’indipendenza americana, che prese il nome di Battaglia di Flamborough Head, nonostante la dimensione relativamente piccola dello scontro.
Nell’anno successivo il re di Francia concesse a Jones il titolo di cavaliere, onorificenza di cui si fece grande vanto anche quando tornò negli Stati Uniti. Dichiarato eroe in America, in Inghilterra venne dichiarato pirata. Nel giugno del 1782 Jones fu nominato comandante dell’America, una fregata da 74 cannoni, ma il suo comando decadde quando il Congresso decise di cedere la nave ai francesi in cambio del Le Magnifique. Rimasto senza impiego, nel 1788 Jones decise di porsi al servizio della zarina Caterina II di Russia (1729-1796), e con il nome di Pavel Dzhones e il grado di contrammiraglio si imbarcò sulla nave Vladimir da 24 cannoni prendendo parte alla campagna navale nel Liman (Mar Nero) contro i turchi.
Nell’aprile del 1789 Jones venne arrestato e accusato di stupro nei confronti della dodicenne Katerina Goltzwart. Ma il conte di Segur, ambasciatore francese alla corte russa, condusse delle indagini che dimostrarono come la ragazzina non fosse stata stuprata e che Jones era stato accusato di proposito dal principe di Nassau-Siegen.
In questo periodo Jones si distinse anche come scrittore, lavorando alla sua opera, Narrazione della Campagna del Liman.

Lasciata la Marina russa nel maggio del 1790, Jones giunse a Parigi, dove rimase per il resto della sua vita. Nel giugno del 1792 Jones venne nominato console statunitense per trattare con il Bey di Algeri il rilascio di alcuni prigionieri americani, ma non riuscì ad adempiere questa missione: la morte lo colse infatti il 18 luglio 1792. Il suo corpo fu sepolto nel cimitero di St. Louis per protestanti stranieri, le spese funerarie furono pagati da Pierrot Francois Simmoneau, commissario del re, che donò 460 franchi affinché il corpo di Jones venisse preservato nell’alcol e poi interrato in una bara di piombo nel caso in cui gli Stati Uniti decidessero di reclamare le sue spoglie, così da poter essere più facilmente identificato. Quattro anni dopo il governo rivoluzionario francese vendette la proprietà e il cimitero fu dimenticato.
Il 7 aprile 1905 degli operai che erano intenti a rimuovere il terreno nei pressi del vecchio cimitero ritrovarono la bara di Jones. Il corpo di Jones venne identificato dall’ambasciatore statunitense in Francia, generale Horace Porter (1837-1921). In seguito alla riesumazione, il 24 aprile 1906 la salma giunse negli Stati Uniti e fu sepolta nella cripta della cappella dell’United States Naval Academy, ad Annapolis, in una tomba di marmo e bronzo. Alla cerimonia prese parte anche il presidente Theodore Roosevelt (1858-1919). In segno di rispetto, il suo corpo è vegliato 24 ore su 24 da un reparto di marines.

Per saperne di più

William Miller, Nuova storia degli Stati Uniti – Edizioni di Storia e Letteratura, Roma 1966
A. Meier Schlesinger, Storia degli Stati Uniti – Garzanti, Milano 1967
Indro Montanelli, Mario Cervi, Due secoli di guerre, il risveglio dell’America – Editoriale nuova, Milano, 1980
Guido Tassinari, Storia degli Stati Uniti d’America – Alpha Test, Milano, 2003
Gabriele Faggioni, Storia della Marina degli Stati Uniti (1775-1918). Dalla guerra di indipendenza alla prima guerra mondiale – Mattioli 1885, 2010
Carlo Botta, Storia della guerra dell’indipendenza degli Stati Uniti d’America – Nuova Biblioteca Popolare, Milano, 1830
Evan Thomas, John Paul Jones: Sailor, Hero, Father of the American Navy – Waterville, Thorndike Press, 2003
Joseph Callo, John Paul Jones: America’s First Sea Warrior – Naval Institute Press, 2011