In libreria: Terre di pogrom

olohiIl pogrom di Hamas del 7 ottobre 2023 contro i kibbuz nel sud di Israele ha aggiunto un ulteriore tassello di orrore a una scia di sangue che sembra non aver fine. E che ha una delle sue principali radici nell’Europa centrorientale. In Ucraina, tra il 1918 e il 1921, oltre centomila ebrei furono massacrati da contadini, cittadini e soldati: gente comune che li accusava dei disordini portati dalla Rivoluzione russa. Si registrarono centinaia di singoli episodi in cui gli ebrei furono derubati dai propri vicini; le loro case e attività devastate, le sinagoghe date alle fiamme, i rotoli della Torah distrutti. Le donne violentate, gli uomini uccisi. Oggi di questi pogrom non si ha quasi più memoria – un destino che sembra accomunarli a quello di poco più di tre mesi fa in Israele –, ma a quei tempi conquistarono le prime pagine dei più importanti giornali internazionali. Le testimonianze dei sopravvissuti, emigrati o sfollati, portarono le principali associazioni umanitarie a lanciare un grido d’allarme: sei milioni di ebrei erano a rischio di sterminio. Una profezia che si sarebbe tristemente avverata di lì a vent’anni. Come ricorda l’autore di questo libro: «Gli storici hanno cercato spiegazioni all’Olocausto nell’antigiudaismo teologico cristiano, nelle teorie razziali del XIX secolo, nell’invidia sociale, nel conflitto economico, nelle ideologie totalitarie, nelle politiche governative che stigmatizzavano gli ebrei e nei vuoti di potere creati dal crollo statale. Ma di rado hanno fatto risalire le radici dell’Olocausto alla violenza genocida perpetrata contro gli ebrei nella stessa regione in cui la “soluzione finale” avrebbe avuto inizio di lì a soli due decenni». Recuperando documenti a lungo ignorati negli archivi o portati alla luce solo di recente – tra cui migliaia di testimonianze dirette, verbali di processi e ordini ufficiali – lo storico Jeffrey Veidlinger ricostruisce per la prima volta come quell’ondata di violenza abbia creato le condizioni per l’immane barbarie dell’Olocausto. Attraverso le storie di sopravvissuti e carnefici, funzionari governativi ed esponenti delle associazioni umanitarie, questo saggio dalla prosa avvincente ricostruisce uno dei passaggi fondamentali della storia del XX secolo. Un monito a non dimenticare quei pogrom e le loro vittime.
Jeffrey Veidlinger, L’olocausto prima di Hitler: 1918-1921 i pogrom in Ucraina e Polonia alle origini del genocidio degli ebrei – Rizzoli, Milano 2023, pp. 480, euro 25,00

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Simone Barcelli, Le finanze occulte del Führer: dal trattato di Versailles all’ascesa di Hitler, le responsabilità di politici, banchieri e imprenditori americani nel riarmo della Germania – Edizioni Aurora Boreale, 2023, pp. 318, euro 19,00
Il Trattato di Versailles, promulgato il 10 Gennaio 1920, sancì le risoluzioni da assumere nei confronti della Germania, cui fu imposto il disarmo, la perdita di grandi porzioni di territorio e l’obbligo di risarcire i vincitori. Una commissione riunitasi a Londra stabilì le riparazioni di guerra nella stratosferica cifra di 132 miliardi di marchi oro. Per ripagare le riparazioni di guerra a Francia e Inghilterra, la Germania fu quindi costretta ad accettare l’aiuto finanziario offerto dagli istituti di credito americani. Fu in quel frangente che nacquero nel paese organizzazioni di destra, conservatrici, nazionaliste ed ex combattenti, tra cui il Partito Nazionalsocialista dei Lavoratori di Adolf Hitler. Questo testo ricostruisce il periodo tra le due guerre mondiali, con particolare attenzione ai rapporti intercorsi fra gli Stati Uniti e la Germania. Politici, banchieri e imprenditori, da una parte e dall’altra, sono quindi i protagonisti di questo racconto, come fosse un romanzo in cui le vicende degli attori s’intersecano per formare un enorme mosaico, preludio all’ascesa al potere del Führer e al conflitto mondiale che tante cicatrici ha lasciato nelle generazioni a venire.

Alessandro Barbero, All’arme! All’arme! I priori fanno carne! – Laterza, Roma-Bari 2023, pp. 176, euro 18,00
«All’arme! All’arme! I priori fanno carne!» grida un artigiano per incitare alla rivolta. È il 20 luglio del 1378, siamo a Firenze in piena rivolta dei Ciompi, una delle tante che infiammano l’Europa nel corso del Trecento.
Utilizzando le cronache del tempo, Alessandro Barbero ci fa rivivere la concitazione, l’entusiasmo, la violenza di quelle giornate in cui una massa di persone decise che il futuro così come lo vedeva non gli piaceva e provò a cambiarlo.
Arrivano completamente inaspettate. Durano pochissimo, talvolta solo qualche settimana, poi vengono represse. Ma in quel poco tempo succedono cose tali da rimanere per sempre incise nella memoria collettiva. Sono le rivolte popolari. La storia, almeno nell’ultimo millennio, è tutta punteggiata da momenti critici in cui una massa di persone decide che il futuro così come lo vede non gli piace, e prova a cambiarlo.Il Medioevo non fa eccezione: anche allora non sono mancati movimenti insurrezionali che nel loro sviluppo iniziale non sembrano affatto distinguibili dalle più travolgenti rivoluzioni moderne. In particolare nella seconda metà del Trecento se ne sono concentrati così tanti da costituire un’anomalia. Alessandro Barbero racconta proprio le più spettacolari fra queste insurrezioni. Per molto tempo gli storici hanno visto nel loro fallimento non solo la prova che i rivoltosi non avevano nessuna possibilità di riuscire, ma che non perseguivano neppure un obiettivo consapevole. Nulla di più falso: i rivoltosi sapevano quello che stavano facendo, avevano rivendicazioni precise e si battevano consapevolmente per realizzarle.

Franco Cardini, Marina Montesano, Donne sacre: sacerdotesse e maghe, mistiche e seduttrici – il Mulino, Bologna 2023, pp. 352, euro 18,00
Donne-dee, sacerdotesse, mistiche; guaritrici, veggenti, donne fatate e donne fatali; figlie del Sole e della Luna, e infine una bambina di Nazareth che diventa la Vergine Madre di Dio. Che cosa si cela dietro queste figure femminili umane e divine, sospese tra mito e storia, passato e futuro, Oriente e Occidente? Hanno provato a spiegarcelo in tanti, da Omero a Ovidio, da Dante a Goethe a Freud. Il mistero, scaturito da una grotta preistorica e da una figurina di pietra dai grossi seni alta pochi centimetri, arriva a madre Teresa di Calcutta e alle «divine» del Novecento, di cui forse Greta Garbo ed Evita Perón rappresentano il fascino che sfiora i limiti dell’umano. È tempo di andare al cuore di questo grande archetipo, che nella cultura moderna continua a conservare i tratti che gli hanno prestato Botticelli e Raffaello. In queste pagine le donne parlano con Dio, con i demoni, con i morti. Il Sacro femminile come pietra di inciampo che segna tutta la nostra storia.

Paolo Giulierini, L’Italia prima di Roma: sulle tracce degli antichi popoli italici – Rizzoli, Milano 2023, pp. 252, euro 22,00
Il nostro Paese ci appare il più delle volte come l’erede per eccellenza della civiltà romana. Non c’è nulla di più vero, ma se ci mettessimo in viaggio percorrendo l’Italia da nord a sud scopriremmo che prima ancora che Italiani siamo stati Italici: in ogni regione la toponomastica, i monumenti, i reperti archeologici, le tradizioni etnografiche, persino le abitudini alimentari e culinarie raccontano la storia di popoli antichi che a partire dall’Età del ferro si sono frequentati, confrontati, scontrati. Celti, Veneti, Liguri, Etruschi, Sardi, Latini, Sanniti, Lucani, Piceni, Campani, Punici, Enotri, Siculi e molti altri hanno lasciato ovunque nella penisola tracce profonde, preziose per capire com’era l’Italia prima dell’avvento di Roma. Con la competenza dell’esperto e il passo avvincente del divulgatore, Paolo Giulierini ci accompagna in un viaggio affascinante, ci presenta gli Italici che siamo stati, ne approfondisce il rapporto con il territorio, le modalità insediative, la religione, la lingua e la scrittura, senza tralasciare il fondamentale incontro con i Romani e quello che ne è seguito. Corredato da immagini, questo libro è al tempo stesso un saggio sulla meravigliosa complessità della storia del nostro Paese e una guida per innamorarsi, oltre che di tutte le sue bellezze, anche delle genti che lo hanno abitato in tempi remoti, e che ancora oggi ci parlano: non solo di loro ma anche di noi, da sempre popolo in cammino che a ogni tappa aggiunge un viandante alla carovana.

Melania G. Mazzucco, Jacomo Tintoretto & i suoi figli: storia di una famiglia veneziana – Einaudi, Torino 2023, pp. 1016, euro 48,00
Questo libro è il tentativo di illuminazione di una vita – anzi, di molte vite: quella di Jacomo Tintoretto, il «piú terribile cervello che abbia avuto mai la pittura», di Marietta, la prediletta, e degli altri suoi figli, del padre, della giovane moglie Faustina, dei nipoti rinnegati, e di un’intera città, Venezia. Ed è un libro «scritto alla sua maniera: violando la prospettiva e ogni distinzione gerarchica tra generi e stili, tra margine e centro, dettaglio ed essenziale, tempo e spazio. Frugando nell’oscurità dei secoli che ci separano, senza trascurare nulla. Lasciando talvolta cadere un fiotto di luce là dove sembrerebbe non ci sia nulla da vedere. Tintoretto, del resto, faceva altrettanto». Con uno straordinario intreccio di sapienza narrativa e documentazione storica raccolta in piú di dieci anni di ricerche, Melania Mazzucco ha scritto la prima importante biografia mai apparsa in Italia di un pittore immenso, inquieto, modernissimo.

Bernd Ulrich Schipper, Storia di Israele nell’antichità – Claudiana, Milano 2023, pp. 153, euro 18,50
In nessun altro campo della ricerca sul Vicino Oriente antico si sono verificati negli ultimi anni cambiamenti così epocali come nella storia di Israele. Sia che si parli degli inizi di Israele alla fine del II millennio a.C. sia che si tratti del periodo monarchico, dell’esilio babilonese o dell’epoca persiana, molte tesi classiche non sono più sostenibili. Bernd U. Schipper racconta in modo nuovo la storia di Israele nell’antichità sulla base di fonti archeologiche e altre fonti extrabibliche. Così vengono alla luce città, eventi, templi e culti di Israele di cui la Bibbia non dice nulla. Un testo per tutti coloro che vogliono informarsi sullo stato delle più recenti ricerche sulla Storia che sta dietro i racconti della Bibbia.

Valerio Cordiner, Gabriele Guerra (a cura di), L’Altro d’Oltrereno: percorsi, incontri, conflitti e riconciliazioni in Europa (1870-1945), tra ideologia e letteratura – Castelvecchi, 2023, pp. 280, euro 25,00
Un fiume scorre come limite e come via di comunicazione allo stesso tempo; nella storia europea dell’Otto-Novecento, il Reno tra Francia e Germania è stato sempre considerato in forme profondamente ambivalenti. “Oltrereno” diventa una vera e propria figura concettuale che rispecchia proprio questa oscillazione di significato politico, culturale, antropologico, un dispositivo paradossale che precipiterà poi negli abissi del secondo conflitto mondiale.

Giovanni Capurso, La passione e le idee: la Puglia antifascista da Giuseppe Di Vagno a Giacomo Matteotti – Progedit, 2023, pp. 136, euro 14,00
Cosa accadde in Puglia negli anni tra il delitto di Giuseppe Di Vagno e quello di Giacomo Matteotti? Questo arco temporale vide l’ascesa del fascismo e la sua costruzione del potere.
Partendo da documenti in parte inediti, l’autore ripercorre le lotte tra fascisti e antifascisti, ma anche quelle intestine tra fascismo ufficiale, fascismo autonomo e sindacalismo fascista, delineando un quadro articolato del Paese e, in particolare, della Puglia.
Esauritasi la spinta squadrista in funzione antisocialista, il movimento, alla ricerca di una identità precisa, si innestò nelle logiche di potere del trasformismo, che avevano sempre caratterizzato il Mezzogiorno. Il fascismo di Puglia, in maniera precoce, sperimentò, con un vero e proprio laboratorio politico, i primi tentativi di quella collaborazione tra capitale e lavoro che anticipò il corporativismo economico degli anni a venire.
Con una narrazione accessibile, utilizzando continui richiami alle vicende nazionali, soprattutto attraverso le posizioni nette e intransigenti di leader come Matteotti, l’autore ricostruisce questa storia di ordinaria intolleranza dando la parola ai principali protagonisti di quel tempo inquieto.