ENTITÀ: LO SPIONAGGIO IN NOME DEL PAPA E DI DIO

di Renzo Paternoster -

 

Questa è la storia dei quasi cinquecento anni del servizio segreto del Vaticano, un’Entità per tutelare non solo gli interessi religiosi ma anche quelli politici ed economici della Santa Sede.

Papa Pio V

Papa Pio V

In un libro di memorie, Con Stalin. Ricordi (1979), Enver Hoxha, riferisce che Iosif Stalin considerava il Vaticano «un centro reazionario [e] molti preti cattolici e missionari del Vaticano sono delle spie matricolate di livello mondiale». Andò molto vicino il dittatore sovietico, perché è stato scoperto che da quasi cinquecento anni, grazie a una rete composta da semplici sacerdoti, alti prelati e comuni laici, il Papa ha avuto a disposizione il servizio segreto più affidabile della storia. Ovviamente la Santa Sede ha sempre negato l’esistenza di questa intelligence vaticana.
Il servizio segreto più segreto al mondo, nasce nel 1566. Voluto da papa Pio V (Antonio, in religione Michele, Ghislieri, pontefice dal 1566 al 1572), già teologo, inquisitore domenicano instancabile e promotore della Controriforma, è chiamato “Santa Alleanza”. Papa Ghislieri affida il neonato servizio al cardinale Marcantonio Maffei. Prima missione degli “agenti del Papa” è quella di sostenere la cattolica regina scozzese Maria Stuarda contro la protestante Elisabetta I al trono d’Inghilterra, anche provando a uccidere quest’ultima. Seguono una serie di missioni in difesa della cattolicità e degli interessi del Vaticano, concretizzandosi sino alla fine della Seconda guerra mondiale: nella lotta agli ugonotti (i protestanti francesi di confessione calvinista) in Francia; nell’assassinio di Guglielmo I d’Orange, il principe protestante capo degli olandesi durante la guerra d’indipendenza dei riformati Paesi Bassi contro i cattolicissimi spagnoli; nella politica d’ingerenza durante la guerra di successione spagnola; nel contrasto alla politica dei cardinali Richelieu e Mazzarino; nell’attentato contro re Giuseppe I del Portogallo; nelle congiure contro Napoleone Bonaparte; nella lotta alla Carboneria in Italia; nella sfida contro il comunismo; nell’esfiltrazione dei gerarchi nazisti e ustascia in Sudamerica.
Se sotto Giovanni XXIII l’Entità entrò in standby, con l’ascesa di Paolo VI ritorna attiva più che mai. Papa Montini nomina il suo segretario personale, l’arcivescovo Pasquale Macchi, capo dei servizi segreti, carica vacante dal 1960, poiché dopo la morte del cardinale Pietro Fumasoni Biondi, responsabile dei servizi segreti vaticani, Giovanni XXIII non nominò un sostituto.

L'arcivescovo Pasquale Macchi con Paolo VI

L’arcivescovo Pasquale Macchi con Paolo VI

Sotto il pontificato di Giovanni Paolo II l’Entità è particolarmente attiva, occupandosi del finanziamento del sindacato Solidarność di Lech Walesa (operazione congiunta con la Central Intelligence Agency statunitense) e nella protezione dei protagonisti dell’opposizione cattolica al regime comunista polacco; nel finanziare dittatori di destra come Anastasio Somoza o Jorge Videla; nell’intervento nelle oscure vicende finanziarie dell’Istituto per le Opere di Religione, la “Banca vaticana” di Paul Marcinkus.
Proprio le ambigue vicende legate all’Istituto per le Opere di Religione e al suo factotum l’arcivescovo Paul Casimir Marcinkus, che nel febbraio 1987 scampò all’arresto per bancarotta fraudolenta chiudendosi in Vaticano, sono un’altra attività che molto ha impegnato i preti e i laici dell’Entità.
Brevemente. L’Istituto per le Opere di Religione (IOR) è un organismo privato fondato nel 1942 da Pio XII. L’arcivescovo Paul Marcinkus ne fu presidente dal 1971 al 1989. Lo IOR era il maggior azionista del Banco Ambrosiano, ed esercitava un controllo su tutte le sue società, anche quelle “fantasma”. A partire dal 1978 il Banco Ambrosiano è posto sotto accusa per diverse irregolarità. Una serie di crisi di liquidità porta il Banco alla bancarotta, poi attestata come fraudolenta, oltre all’accusa di riciclaggio di denaro della Mafia in connessione con la loggia massonica P2 di Licio Gelli. Marcinkus è indagato in Italia nel 1987 per concorso in bancarotta fraudolenta del Banco Ambrosiano, evitando l’arresto poiché in possesso del passaporto diplomatico del Vaticano.
Allo scandalo Ambrosiano si verificarono alcune morti sospette: Roberto Calvi, il “banchiere di Dio”, presidente del Banco Ambrosiano ritrovato impiccato a Londra sotto un ponte il 18 Giugno 1982; Graziella Corrocher, segretaria di Calvi, “precipitata” il 17 giugno (il giorno prima della morte di Calvi) dal quarto piano della sede milanese del Banco; Michele Sindona, ucciso  il 22 marzo 1986 in carcere da un caffè al cianuro mentre scontava l’ergastolo quale mandante dell’omicidio di Giorgio Ambrosoli (commissario liquidatore della Banca Privata Italiana e delle attività finanziarie dello stesso Sindona).
Ipotesi su un collegamento con le vicende Abrosiano-IOR sono state sollevate anche riguardo la morte di Giovanni Paolo I, il cui pontificato dura soltanto 33 giorni. Un’operazione finanziaria condotta da Marcinkus aveva scosso particolarmente papa Luciani, quando era patriarca di Venezia: Paul Marcinkus, senza informare il patriarca di Venezia e i vescovi veneti, aveva venduto il 37% delle azioni della Banca Cattolica del Veneto a Roberto Calvi (la banca fu creata in Veneto per aiutare i più indigenti, prestando denaro al clero a tassi d’interesse molto ridotti). Divenuto pontefice, Albino Luciani avrebbe voluto attuare una “rivoluzione” all’interno della Chiesa, iniziando proprio dallo IOR. Non ci riesce perché è trovato morto nel suo letto, ufficialmente deceduto per infarto miocardico. Da più parti è sollevato il dubbio sulle reali cause della morte del pontefice (cfr. il mio La strana morte di papa Luciani: un decesso all’italiana?, n. 97 di questa rivista).
Ma quello che riguarda l’Entità e lo IOR, è un movimento di denaro scaturito dopo la vendita di due missili Exocet al regime argentino durante la crisi Falkland–Malvinas. Una parte del ricavato della vendita delle armi finisce in un fondo segreto che, il cardinale Luigi Poggi, capo dell’Entità, con il concorso di Paul Casimir Marcinkus, l’assenso del cardinale Agostino Casaroli (capo della diplomazia vaticana), e l’autorizzazione di papa Giovanni Paolo II, sono trasferiti in Polonia e destinati a Solidarność, il sindacato di matrice cattolica che si opponeva al regime comunista del generale Wojciech Jaruzelski. Non solo finanziamenti in Polonia, ma l’Entità riceveva informazioni dai propri agenti polacchi che poi passava alla CIA, in cambio quest’ultima ricambiava fornendo rapporti sui nomi degli ecclesiastici latinoamericani “in odore” di teologia della liberazione, movimento da sempre avversato dal Vaticano.
Quattro giorni dopo l’improvvisa morte di papa Giovanni Paolo I, un’agente dell’Entità, tale padre Giovanni Da Nicola, un sacerdote infiltrato nello IOR, è ritrovato morto, “appeso” a un albero in un parco isolato di Roma, frequentato da travestiti e prostitute. Nessuno si preoccupò di indagare sugli ematomi che Da Nicola aveva sulle braccia e sul corpo, segni evidenti di una colluttazione. La morte è classificata come suicidio, nonostante l’autopsia avesse evidenziato anche che il cadavere aveva il collo rotto per una frattura provocata forse da un colpo alla nuca e non dal peso del corpo caduto nel vuoto agganciato a una corda. Da Nicola, informava il sommo pontefice delle malversazioni finanziarie realizzate da Paul Marcinkus, ed era a conoscenza di un dossier intitolato “IOR Banca Vaticana. Situazione e sviluppo”, posto sotto “segreto pontificio”. Da Nicola conosceva anche la cosiddetta “lista dei cinquecento”, un elenco di nomi di membri della Curia vaticana, oltre che di politici, imprenditori e mafiosi, che avevano utilizzato le banche di Sindona per fare sparire dall’Italia enormi capitali, come anche i nomi dei cardinali appartenenti a diverse logge massoniche, compresa la P2.

Il palazzo del Governatorato, Città del Vaticano

Il palazzo del Governatorato, Città del Vaticano

L’Entità è probabilmente presente nella strage che si consumò nella Città del Vaticano il 4 maggio 1998. Ufficialmente il neo comandante del Corpo delle Guardie Svizzere Alois Estermann, e sua moglie Gladys Romero sono uccisi dal caporale Cedric Tornay, che a sua volta si suicida.
Molte sono le incoerenze della versione ufficiale vaticana: risentimento del caporale per una mancata onorificenza da parte del suo comandante e un quadro diffamante di Cédric Tornay, dedito all’uso di droga e con una personalità con disturbi comportamentali (sulla vicenda, rimando al mio Strage in Vaticano, n. 127 di questa stessa rivista, prima parte,  e n. 128, seconda parte). Quello che qui interessa è la probabile presenza di agenti dell’Entità sul luogo della strage prima e, soprattutto la comparsa di un fantomatico sacerdote dopo. Sul luogo della strage sono ritrovati quattro bicchieri usati, poi spariti, che rivelano un misterioso quarto uomo che si sarebbe allontanato (dettaglio smentito dalla Santa Sede), inoltre qualcuno aveva perquisito lo scrittoio e gli schedari del comandante, che probabilmente era un agente infiltrato della STASI (i servizi della Germania Est), col nome in codice di “Werder”. Dunque è ipotizzabile che un quarto uomo si trovasse nell’appartamento oltre ai coniugi Estermann e a Cédric Tornay. La madre del caporale della Guardia svizzera ha riferito che suo figlio stava facendo indagini sull’Opus Dei, campo assai pericoloso, vista la potenza dell’organismo in qualsiasi campo. La stessa mamma del caporale ha anche riferito di essere stata avvicinata da un certo “padre Ivano”, che in realtà era Yvan Bertorello, probabile agente dell’Entità che stava indagando anche lui sui legami dell’Opus Dei con la Guardia svizzera. Bertorello riferisce di aver trovato un messaggio sulla sua segreteria telefonica da parte di Cedric Tornay, alle 20.30 della sera della strage, in cui il caporale chiedeva aiuto in modo disperato. Sempre Bertorello incontra la mamma del caporale in Vaticano due giorni dopo la strage, riferendo alla donna ch’egli sapeva che suo figlio era innocente e che ne aveva la prova. Dopo questo incontro Yvan Bertorello è sparito nel nulla. Nel frattempo dalla Santa Sede fanno sapere che non esiste nessun ecclesiastico della Chiesa di Roma con questo nome.

Olimpia Maidalchini

Olimpia Maidalchini

Nel corso della storia l’Entità ha avuto concorrenti o ramificazioni, tra questi il Circolo Octagonus, l’Ordine Nero, il Sodalitium Pianum e il Comitato di Sicurezza.
Il Circolo Octagonus è stato gruppo mistico-cattolico del quale hanno fatto parte due frati regicidi, Jacques Clément (che pugnalò Enrico III di Valois) e Jean-Francois Ravaillac (che infilzò con una daga a doppia lama Enrico IV). Motto del gruppo è “Disposto al dolore del tormento in nome di Dio”, mentre il simbolo è un ottagono con il nome di Gesù scritto su ogni lato, disegno presente su un foglio ritrovato addosso a Ravaillac dopo l’assassinio del re. Il Circolo Octagonus potrebbe essere stato il braccio operativo in Francia della Santa Alleanza.
L’Ordine Nero è stata un’unità di frati assassini creata nel XVII secolo sotto il papato di Innocenzo X (1644-1655) da Olimpia Maidalchini (soprannominata “la papessa”, per essere la dominatrice indiscussa della corte papale). Compito di questa istituzione è stata quella di neutralizzare le spie infiltrate nel Vaticano, specialmente quelle al soldo del cardinale Mazzarino.
Il Sodalitium Pianum è una rete di controspionaggio, propaganda e disinformazione organizzata da monsignor Umberto Benigni dal 1909. L’istituzione nasce per occuparsi della lotta contro il pericoloso modernismo. Individuati i “modernisti” ecclesiastici, dai semplici sacerdoti ai cardinali, Benigni li denunciava al Sant’Uffizio. La sede del Sodalitium si trovava fuori dal Vaticano, in via del Corso presso la “Casa san Pietro”. Il Sodalitium Pianum è formalmente sciolto nel 1922 da papa Benedetto XV.
Il Comitato di Sicurezza è invece un organismo creato nel 1999 da Pius Segmüller, comandante della Guardia Svizzera, e diretto da monsignor Giovanni Danzi, segretario generale del Governatorato, con il compito ufficiale di coordinare le attività relative alla sicurezza della Santa Sede e del sommo pontefice, nonché prevenire attività criminali dentro il Vaticano, ma presumibilmente una specie di spionaggio fuori dall’area d’influenza dell’Entità.
Più recentemente è circolato il nome di una centrale extraterritoriale di controspionaggio vaticano, un certo Istituto Gesuitico di Studi Vaghi (IGESVA), nome strano per un’istituzione, retta tra l’altro da un non meglio identificato monsignor Novacek, con sede a Roma in via dei Cherubini, 32. Fra tutte le istituzioni citate questa è l’unica a non esistere, in quanto frutto di un esperimento sociale ideato da un giornalista italiano. Già la via dei Cherubini a Roma non esiste (in realtà c’è una via intitolata a Francesco Cherubini), lo stesso si può dire del suo direttore, monsignor Novacek, tuttora inesistente (è vissuto un certo Vladimír Nováček, sacerdote ceco, morto nel 1999, sicuramente estraneo a questa pseudo agenzia).

La potenza dell’Entità è tale da superare in prestigio uno dei più efficienti servizi segreti al mondo: il Mossad, il potente “Istituto per l’intelligence e servizi speciali” d’Israele. L’Entità, infatti, riesce a sventare complotti sfuggiti all’intelligence d’Israele, come il progetto di un attentato contro Golda Meir da attuare durante una visita in Italia nel 1973.
Nel 1953 il direttore della Central Intelligence Agency statunitense, Allen Dulles appella il servizio segreto vaticano col nome mistico-prestigioso di “Entità”: la potenza e l’instancabile efficienza delle spie del Papa aveva colpito finanche il più importante e autorevole degli agenti segreti degli Stati Uniti d’America.
Tra i vari compiti attuali dell’Entità anche quelli più semplici, come monitorare, manipolare e ripulire dati sul web, lavoro che avrebbe raggiunto anche la popolare enciclopedia multimediale Wikipedia. Infatti, nell’agosto del 2007 la BBC denuncia la manomissione di alcune voci presenti su Wikipedia, tra cui quella relativa a un particolare imbarazzante che riguardava Gerry Adams, il leader del cattolicissimo gruppo repubblicano dell’Irlanda del Nord Sinn Fein. Il passaggio cassato dalla voce riguardante il politico dell’IRA riguarda i rimandi ad articoli di giornali in cui si dava notizia del ritrovamento delle impronte digitali proprio di Adams su un’automobile usata nel 1971 per un duplice omicidio. L’applicazione “Wikipedia Scanner” ha permesso di rivelare che qualcuno dal Vaticano riesce a cambiare il contenuto di diverse voci. Ovviamente il Vaticano, tramite il portavoce della sala stampa padre Federico Lombardi, ha negato, riferendo che chiunque potrebbe essere stato con qualsiasi computer collegato nel territorio vaticano.
Se il papa polacco Karl Wojtyla si è fidato di un italiano alla guida del suo servizio segreto, il cardinale Luigi Poggi, papa Jorge Mario Bergoglio avrebbe scelto un suo connazionale, José Luis Uboldi, uomo di fiducia del vescovo Rubén Di Monte e forse un ex agente dei servizi segreti argentini. Nessuno ha mai visto Uboldi in Vaticano, d’altronde è o non è il capo di un servizio d’intelligence “fantasma”?

Per saperne di più
D. Alvarez, Spies in the Vatican. Espionage & Intrigue from Napoleon to the Holocaust, University Press of Kansas, Lawrence 2002, trad. it. Spie in Vaticano. Spionaggio e complotti da Napoleone all’Olocausto, Newton, Roma 2003.
J. López Sáez, El día de la cuenta. Juan Pablo II a examen, Meral Ediciones, Madrid 2005.
T. Braschi, Il libro nero del Vaticano, Croce, Roma 2007.
E. Frattini, La Santa Alianza. Cinco Siglos de Espionaje Vaticano, Espasa- Calpe, Madrid 2004, trad. aggiornata, L’Entità. La clamorosa scoperta del servizio segreto vaticano: intrighi, omicidi, complotti degli ultimi cinquecento anni, Fazi, Roma 2008.
E. Frattini, Los Espías del Papa, Espasa, Madrid, 2008, trad. it. Le spie del papa. Dal Cinquecento a oggi, venti vite di assassini e sicofanti al servizio di Dio, Ponte alle Grazie, Milano 2009.
B. Ciolli, L’intelligence che vigila sul papa. Chi sono le spie del controspionaggio religioso, «Lettera43», 24 marzo 2013.
M. Riebling, Church of Spies. The Pope’s Secret War Against Hitler, Basic Books, New York 2015.
L. Gasulla, El misterioso espía del Papa vinculado con la dictadura y al convento de José López, «Periodismo Y Punto», 15/10/2016, https://periodismoypunto.com/?s=JOS%C3%89+LUIS+UBOLDI
J.A. Ricaldoni, Los lobos de Roma, Chiado, Barcellona 2017.