Senti che Storie…

Non il fine ultimo

«Con una natura umana che è quello che è, lo Stato è una istituzione necessaria e indispensabile. Lo Stato è, se correttamente amministrato, il fondamento della società, della cooperazione e della civiltà umane. Esso è lo strumento più benefico e utile negli sforzi dell’uomo per promuovere la felicità e il benessere umani. Ma è soltanto uno strumento e un mezzo, non il fine ultimo».
Ludwig von Mises, Lo Stato onnipotente, 1944

Socialismo distruttore

«Il socialismo non è quel che pretende di essere. Non è la scelta avanzata di un mondo migliore e più bello, ma il distruttore di quel che migliaia di anni di civiltà hanno creato. Esso non costruisce, distrugge. La distruzione è effettivamente la sua essenza. Non produce nulla, ma consuma soltanto quel che l’ordine sociale basato sulla proprietà privata dei mezzi di produzione ha creato».
Ludwig von Mises, Socialism, 1922

Libertà economica e politica

«Non appena la libertà economica che l’economia di mercato concede ai suoi membri è rimossa, tutte le libertà politiche e le carte dei diritti diventano inganno. Habeas corpus e processi davanti al magistrato sono una vergogna se, sotto il pretesto dell’opportunità economica, l’autorità ha il potere di relegare ogni cittadino indesiderato sull’Artico o in un deserto o di assoggettarlo ai ‘lavori forzati’ a vita. La libertà di stampa è un puro inganno se l’autorità controlla tutti gli uffici stampa e le cartiere. E così sono tutti gli altri diritti dell’uomo».
Ludwig von Mises, citato da Dario Antiseri in Le ragioni della libertà, 2016

Il capitalismo rende infelici

«A rendere infelici tanti nella società capitalista è la garanzia fornita da quest’ultima ad ognuno di giocarsi almeno la possibilità di ottenere le posizioni desiderate, le quali, tuttavia, possono essere raggiunte solo da pochi. Qualsiasi cosa un uomo possa avere guadagnato per sé stesso, è perlopiù una frazione di quanto la sua ambizione lo ha incitato a raggiungere. Ci sono sempre davanti ai suoi occhi le persone che hanno avuto successo dove lui ha fallito. Ci saranno sempre compagni che lo hanno superato verso cui nutre, nel suo subconscio, un complesso di inferiorità. [...] L’autostima e l’equilibrio morale di ognuno è minacciato dallo spettacolo di quelli che hanno dato prova di una maggiora capacità e abilità».
Ludwig von Mises, La mentalità anticapitalista, 1956