Senti che Storie…

Favoletta sul ’56 ungherese

«Per i più piccini. Un topo, caduto in una trappola, si dibatteva furiosamente: “Niente equivoci,” disse il topo a quelli che stavano a guardarlo “io non mi batto contro la trappola, che va benissimo, ma per la cattiva qualità del formaggio”. Questa la tesi che i comunisti ci hanno offerto per spiegare la rivoluzione ungherese, informandoci che hanno già provveduto a migliorare la qualità del formaggio e a rinforzare la trappola».
Ennio Flaiano, Il Mondo, 20 novembre 1956

Il bracciante e il filosofo

«… i compiti che avrebbe potuto assolvere uno schietto partito liberale, un energico partito democratico repubblicano, spettano ormai, nella massima parte, al Partito comunista. Piaccia o non piaccia sono i deputati comunisti che sostengono alla Costituente le tesi liberali e quelle democratiche avanzate che avrebbero dovuto avere i loro paladini nei liberali, se tali fossero rimasti, o negli azionisti, se fossero stati eletti. Stupisca o non stupisca, è Togliatti che dice anche le cose che sarebbe stato compito di un Orlando o di un Bonomi dire: è il bracciante Di Vittorio, non il filosofo Croce, che tiene alto il vessillo della libertà».
L. Lombardo Radice, Rinascita, maggio 1947

Un passato su misura

«Mirek riscrive la storia esattamente come il partito comunista, come tutti i partiti, come tutti i popoli, come l’uomo. Gli uomini gridano di voler creare un futuro migliore, ma non è vero. Il futuro è solo un vuoto indifferente che non interessa nessuno, mentre il passato è pieno di vita e il suo volto ci irrita, ci provoca, ci offende, e così lo vogliamo distruggere o ridipingere. Gli uomini vogliono essere padroni del futuro per poter cambiare il passato».
Milan Kundera, Il libro del riso e dell’oblio

Risate sovietiche

«Lezione di politica al Teatro dell’Arte di Mosca. Alla fine l’insegnante si rivolge a una famosa e non più giovanissima attrice, Aleksandra Jabločkina: “Allora, Aleksandra Aleksandrovna ci descriva come immagina il comunismo”. “Oh, il comunismo!… Il comunismo!… Il comunismo, miei cari, sarà il meraviglioso futuro in cui ci sarà di tutto e per tutti, per ogni gusto, senza limiti e senza file. Insomma, come sotto gli zar”».
Storiella citata da Serena Vitale, Domenica Sole 24 Ore, n. 60, 2 marzo 2003